Il mare si tinge di Rosso: La Grindadráp
Ogni anno, nelle isole Fær Øer ( Faroe in Italiano), in Danimarca, nella sviluppatissima Europa, nel periodo estivo, va in scena una delle tradizioni più cruente in assoluto la Grindadráp.
Ma in cosa consiste la Grindadráp?
Video: https://youtu.be/SRNHWrkhrmU
Si tratta di una vera e propria mattanza di globicefali, conosciute anche come balene pilota, da parte della popolazione che accorre in massa per uccidere questi animali colorando il mare del rosso del loro sangue.
In altri casi i bersagli sono balene dal naso a bottiglia o delfini dai fianchi bianchi.
Tutto inizia con l'avvistamento di un branco di balene da parte di una imbarcazione, che subito avverte le altre.
Insieme, con manovre violente costringono il branco di cetacei all'interno di un insenatura o di un fiordo, costringendoli a proseguire la loro fuga fino allo spiaggiamento.
A quel punto ha inizio la crudele mattanza, la gente entra nelle acque basse dove i mammiferi annaspano e con uncini ed arpioni vengono sgozzati e sventrati.
Ad alcuni esemplari viene addirittura rimosso il grasso mentre ancora sono vivi con un apposito strumento affilato.
I più "attenti al rispetto degli animali" decidono di ucciderli più velocemente utilizzando dei comuni trapani, con i quali perforano la spina dorsale del cetaceo all'altezza della nuca.
Non è raro vedere immagini di cuccioli di delfino sventrati o addirittura rimossi dal ventre delle madri che si dissanguano sulla spiaggia.
Pare che per gli abitanti delle isole la tradizione sia considerata indiscutibile, mentre ogni anno almeno 1000 esemplari di cetacei vengono trucidati senza motivo.
Oltretutto, una commissione veterinaria Faroese, sconsiglia il consumo di carne di balena per più di una volta al mese, visto il grande contenuto di mercurio contenuto nelle carni dei globicefali.
Se una volta, la difficoltà di avere rifornimenti poteva parzialmente giustificare una mattanza del genere, oggi non ha più senso.
La IWC (commissione Internazionale per la caccia alle balene) non ha mai autorizzato questa attività, ma pare che nonostante tutti si indignino, nessuno faccia realmente qualcosa per fermare questo crimine contro la natura.
Da cittadini, possiamo sostenere le associazioni che da anni si battono in difesa degli animali, e la più attiva in questo orribile scenario è senza dubbio Sea Shepherd, che si batte cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica su quanto accade, ed i suoi volontari rischiano l'arresto che è previsto per tutti coloro che cercano di opporsi o anche solo di filmare ciò che accade.
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